Bitcoin, moneta o valuta?

 

Moneta, valuta, mezzo di scambio. Quando qualcosa esiste, ma non è definibile, molto spesso finisce per accorpare in sé una molteplicità di caratteristiche che non trovano soluzione in una banale definizione.

Bitcoin è quel seducente tutto e niente.

È una moneta? Moneta è un’entità, concreta o astratta, a cui vengono riconosciute funzioni di strumento di pagamento, di unità di conto, di riserva di valore. Priva di valore intrinseco, viene definita legale o a corso legale quando il riconoscimento della sua funzione di mezzo di pagamento è garantito dalla legge. Con il termine moneta si designa anche l’insieme delle monete coniate e delle banconote emesse, vale a dire di tutto ciò che in un sistema è per legge atto a soddisfare obbligazioni di pagamento.

Ora analizzando questi primi punti, possiamo dire che bitcoin è un’entità astratta che funge da strumento di pagamento, unità di conto e riserva di valore.

Non è riconosciuta come moneta a corso legale, ma la sua funzione di pagamento e il “tutto ciò che è atto a soddisfare obbligazioni di pagamento” è garantito dalla legge:

“Le parti possono liberamente determinare il contenuto del contratto nei limiti imposti dalla legge… “ art.1322 c.c.

Allora bitcon è una moneta!

 

Ma è anche una valuta?

La valuta, dice Treccani, è il “valore economico di un oggetto ragguagliato in denaro”. Bitcoin è ragguagliato ormai in ogni moneta a corso legale. Quanto vale un bitcoin? 600euro, 660 dollari …. E se pensiamo che c’è stata una sentenza poco tempo fa che assimilava bitcoin alle valute estere…. Forse tutti i torti non li abbiamo.

 

E il mezzo di scambio?

Ritorniamo sull’autonomia negoziale. Da quand’ è nata l’economia col baratto fino alla moneta elettronica, cosa può NON definirsi mezzo di scambio.

 

Ma il nodo centrale è come si può parlare di un qualcosa per giunta attribuendogli valore in senso economico se ancora non viene definito neppure come bene? Eppure esiste. Cos’è un bene? Quella cosa che possa essere oggetto di diritto, soddisfi le necessità dell’uomo. Si tratta di utilità. Bitcoin soddisfa le necessità dell’uomo su molteplici punti: sicurezza, immediatezza, mezzo di scambio sempre più esteso che darebbe speranza all’ utopica speranza di Scaruffi di creare una moneta mondiale. È una cosa? Cose sono anche le opere di ingegno. Bitcoin è un’opera di ingegno? È la creazione (migliore) di un sistema tecnologico che ha insita la caratteristica di innovazione e comunque sia è sì un’opera creativa che ricerca il nuovo. Bitcoin è una cosa. Bitcoin è un bene. Bitcoin è un bene più bene di tutti i beni. Un bene è qualcosa di limitato. L’euro è limitato? No. Eppure ha pieno riconoscimento e corso legale nel nostro ordinamento. Bitcoin è limitato? Sì. 21 milioni. Solo 21 milioni. Non uno di più. Non un cambiamento di idee. Eppure bitcoin è un bene? “le faremo sapere”.

 

Ma può aspettarsi la risposta da una legge, quando la legge siamo noi? Abbiamo la libertà di decidere se accettare o no un pezzo di pane in cambio di un abito, abbiamo la libertà di accettare un bitcoin al posto di 600 euro. Abbiamo la libertà di volerne di più e quel bitcoin potrebbe diventare 660 euro. Abbiamo diritto alla sicurezza e alla libertà. Abbiamo il potere di dare valore a qualcosa acquistandolo o non acquistandolo più. Ecco che bitcoin è semplicemente un mezzo di scambio, bitcoin è la libertà di decidere, è l’autonomia negoziale. Definire bitcoin quando anche un pezzo di legno ha un valore economico, è un bene ed è un mezzo di scambio, è futile. Bitcoin esiste. È nelle menti, è negli hardware. Circola, cresce, decresce. E come ogni moneta, più di ogni moneta, è intoccabile per mantenere un equilibrio nel mercato (parola di Eba).
Allora bitcoin cos’è? Bitcoin è semplicemente più.

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